L'amore dei deportati

Se ora l'affanno del tuo respiro
si allontana dalle mie orecchie,
sotto l'occhio incolore delle sentinelle,
saprà Amore urlare sopra le celle
e non bagnarsi alla pioggia di sangue
mandata dal nostro tempo.
Non dovrà a questo sangue
macerare l'odio per gli umani,
nascosti sotto le divise.
Potrà nascere un fiore,
a questo sangue cresciuto,
che stillerà il ricordo
per i nostri carnefici
qui,
dove le nostre vie si sono divise.


                    Salvatore Soru 1979